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sabato 6 agosto 2011

cascare dal sonno (4di4)

È possibile che il mondo oggi sia senza sonno né veglia, che dorma in piedi, che vegli assopito, sonnambolico e sonnolento, mondo privo di ritmo. Gli uccelli migratori nella notte sono disorientati dall'intenso alone di luce che le grandi città proiettano in cielo: sono pronti ad addormentarsi non importa dove, credendosi arrivati in terre assolate. Mondo banco di merci, non uguale ma, al contrario, ineguale al punto da rendere il sonno stesso devastato dall'ineguaglianza. Dormienti sfiniti, sempre in allerta, più che caduti gettati nel sonno, precipitati in esso da un abbrutimento per brevi momenti interrotti da colpi in testa, colpi alla porta, urla o colpi di fucili. Più che addormentati, dormienti abbattuti, vinti di notte come lo sono di giorno. Notti spogliate della loro stessa notte, strappate dall'oscurità e dall'ombra. Sonni che non sono più che parodie, caricature di sonni. Come dormire in un mondo senza ninnananna, senza un quieto ritornello, senza capacità d'oblio, senza inconscio, anche perché Eros e Thanatos circolano dappertutto senza vergogna, vigili sardonici muniti di frusta e manganello? Come dormire in un mondo ipnotizzato?

(da Jean-Luc Nancy, Cascare dal sonno


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