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domenica 21 agosto 2011

il telaio universale di valerio evangelisti

valerio evangelisti, la luce di orioneLa luce di Orione – uno dei capitoli della saga di Valerio Evangelisti (cominciata nel 1994) dedicata alle avventure di Nicholas Eymerich, inquisitore è un testo davvero interessante, sia in sé, sia per la sua relazione con gli altri romanzi della serie.
Da una parte, infatti, ha una trama avvincente, che raggiunge quasi l’apice della produzione di Evangelisti, rappresentato – secondo l’opinione di chi scrive – da Mater Terribilis. Dall’altra, inoltre, il libro sembra contenere e illustrare una sorta di summa della filosofia che sostiene e governa il mondo storico-fantastico in cui vive l’inquisitore domenicano.
Tutti gli elementi che compaiono nell’opera di Evangelisti
storici, filosofici, geografici, artistici, letterari, architettonici convivono e si armonizzano perfettamente tra di loro e con la struttura narrativa. I romanzi di Eymerich sono un prezioso e ricco veicolo di informazioni, atmosfere e suggestioni sul contesto storico, ambientale e culturale delle storie in essi narrate: storia, geografia, arte, filosofia, fanno da sfondo e sostengono il loro racconto, la loro trama, e così si trasmettono al lettore.
Indubbio è, quindi, anche l’implicito valore didattico di questa letteratura:  generalmente, i prodotti espressamente istruttivi hanno un basso valore estetico e “puzzano” subito di truffa, perché tradiscono le regole del gioco del media che utilizzano, forzandolo verso un’esplicita connotazione didattica e rendendolo, invece, solamente povero e didascalico. L’implicitamente didattico, invece, come questo di Evangelisti, è decisamente più efficace: tutta una serie di conoscenze, essendo intessuta direttamente all’interno della storia narrata, alimentandola, entra nell’immaginario e nella mente del lettore a sua insaputa, andando a costituire elementi e frammenti che egli spontaneamente comporrà, insieme a tutti gli altri della sua esperienza, costruendo un mosaico virtuale che si configura come un sapere aperto e mobile.

Telaio davvero universale, dunque, quello della scrittura di Evangelisti, che riesce a tessere insieme – e in maniera abilissima, senza far spezzare neanche un filo – trame narrative avvincenti e orditi culturali precisi.

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