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venerdì 2 settembre 2011

panne acide e giochi di ruolo

La nonna, lei, avrebbe voluto che tutto fosse come ai suoi tempi! Ai suoi tempi lei era più giovane, ai suoi tempi il sole era più caldo e persino la panna, ai suoi tempi, non diventava acida così presto!
(Fedor M. Dostoevskij, Le notti bianche)

E nel caso crediate che la sua vita non potesse diventare peggio di così: un giorno entrò alla Game Room e scoprì con stupore che la nuova generazione di nerd aveva smesso da un giorno all'altro di comprare giochi di ruolo. La nuova ossessione erano le carte Magic! Nessuno l'aveva previsto. Niente più personaggi o campagne, solo battaglie infinite tra mazzi di carte. Il gioco era stato spogliato di ogni elemento narrativo, di ogni spazio per la bravura individuale, e ridotto a pura, disadorna meccanica. Quegli stronzi di ragazzini andavano matti per quella roba! Oscar cercò di dargli una possibilità, cercò di mettere insieme un mazzo decente, ma Magic non faceva per lui. Perse tutte le carte con un teppistello undicenne, e scoprì che non gli importava. Il primo segno che la sua Epoca volgeva al termine. Ben presto avrebbe smesso di considerare irresistibile l'ultima trovata nerd, e avrebbe cominciato a preferire il Vecchio al Nuovo. 
(Junot Dìaz, La breve favolosa vita di Oscar Wao)

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