Pages

giovedì 25 aprile 2013

resistenza

«Sì [la decostruzione è la resistenza] significa non cedere al potere occupante, a qualunque egemonia. Ho sempre sognato la resistenza, voglio dire la Resistenza francese. Fin da quando ero bambino, troppo giovane per farla, ho sognato la Resistenza, mi identificavo con gli eroi di tutti i film di resistenza: clandestinità, bombe sulle rotaie, cattura di ufficiali tedeschi».
(Jacques Derrida, Papier Machine

«Naturalmente i miei fantasmi eroici vanno spesso – credo che valga per molti francesi della mia generazione – verso il periodo della Resistenza, che non ho conosciuto: allora non ero né abbastanza vecchio, né in Francia. Giovanissimo, e sino a un periodo piuttosto recente, mi facevo scorrere nella immaginazione il film di uno che, la notte, piazza delle bombe sulla ferrovia: far saltare la struttura del nemico, installare un ordigno a scoppio ritardato, e poi assistere all’esplosione o almeno sentirla da lontano. Vedo benissimo che si potrebbe illustrare questa fantasmatica compulsiva con delle operazioni decostruttive che consistano nell’installare discretamente, con un meccanismo a scoppio ritardato, degli ordigni che di colpo rendano inutilizzabile una via di transito, dove il nemico, ormai, non potrà più passare tranquillamente, senza badarci. Anche l’amico, del resto, dovrà vivere e pensare altrimenti, sapere dove si avanza, con più vigilanza».
(Jacques Derrida, «Il gusto del segreto»)

0 interventi:

ShareThis