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domenica 11 agosto 2013

letture di agosto (I)

Le letture della prima decade di agosto.
Come già scritto, avendo iniziato a leggere il manga GTO, non potevo non dedicarmi parallelamente anche alla lettura del romanzo di Sōseki Natsume Il signorino, che è uno dei libri preferiti dal protagonista del fumetto. Il bocchan (signorino, in senso di affettuoso rispetto, ma insieme anche di ragazzino immaturo) e il Great Teacher Onizuka possiedono in effetti tratti caratteriali in parte simili: impulsivi e poco riflessivi, fumantini se non propriamente collerici, sinceri quasi forse fino all'ingenuità, coraggiosi, più portati alla lealtà che alla convenienza, all'onestà che alla carriera o alla formale reputazione, amanti del cibo e di sollazzi materiali, del fare a botte e del prender parte a divertenti risse; insegnanti dai metodi educativi forse poco ortodossi, spicci e concreti, ma indirizzati alla giustizia più che alle regole, regolamenti e leggi ("Se vogliamo che una persona si scusi sinceramente, l'unico sistema è suonargliele di santa ragione, fino a fargli rimpiangere davvero di essersi comportato male", anche se questa persona fosse uno studente, che poi... "Altro che bambini... quei ragazzi erano più grossi di me! Quindi avevo tutti i diritti di punirli e ripagarli della stessa moneta"); avversi a società, istituzioni e individui ipocriti, affettati, raffinati e sofisticati ("A pensarci bene, la maggior parte della gente incoraggia gli altri a comportarsi male. Tutti sembrano convinti che sia necessario per aver successo. Quelle rare volte in cui posano gli occhi su un uomo onesto e pulito, lo disprezzano, gli danno del ragazzino immaturo, del bambino. Se le cose stanno così, alle elementari e alle medie gli insegnanti di etica farebbero meglio a non esortare gli alunni a dire sempre la verità e ad agire onestamente. Sia per la società che per l'individuo, sarebbe meglio che a scuola si insegnasse l'arte di mentire, di diffidare di tutti e di ingannare i propri simili"). Insomma, un'ottima lettura in un perfetto momento.

Non del tutto convincente l'esperienza di lettura di John Irving con il suo romanzo Il mondo secondo Garp: a parte che il protagonista mi è stato antipatico per quasi tutto il tempo della storia, avendo io in sospetto uno scrittore che non ama particolarmente leggere e che per di più è addirittura lui a guardare con sospetto chi legge troppo (inconcepibile per me); comunque, la narrazione è sicuramente ben architettata e scritta, ma forse anche troppo e in modo troppo costruito, consapevole e compiaciuto, finendo per essere forse un fumettone o una soap opera (termini entrambi usati in senso piuttosto negativo nel romanzo stesso) ricchi di episodi un po' stupidi, capricciosi e non necessari, un'opera insieme comica, brutta e bizzarra (altri concetti critici presi dal romanzo stesso), anche se assolutamente coerente e valida (ma non 'vera') dal punto di vista letterario.

Deludente la lettura del fantasy anni '80 Terra di mutazioni di Roger Zelazny: storiella scadente, scontata, buttala là tra avventura, magia e humor. Riproverò con qualcosa di fantascientifico dello stesso autore, consigliato da Jonathan Lethem perché i suoi personaggi dai poteri straordinari e dall'etica sacrificale e supererogatoria dovrebbero avere assonanze con i supereroi dei comics.

Per il mooc (massive open online course) su modernità e postmodernità, infine, i due Discorsi di Jean-Jacques Rousseau, quello sulle scienze e sulle arti (ghirlande di fiori stese sulle catene di ferro di cui gli uomini sono carichi, produttrici di bisogni e lussi che degradano i costumi umani più che stimolarne il progresso) e quello sull'origine della disuguaglianza tra gli uomini (dalla libertà, compassione e perfettibilità originali dell'uomo, alla dipendenza, vanità, disuguaglianza di una società di schiavi e padroni). Incredibile le ricorrenze di riferimenti al valore di Sparta.

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