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domenica 16 febbraio 2014

letture di febbraio (I)

Due brevi saggi. 
Finito e infinito di Alain Badiou non spicca certo per originalità o interesse, non è certo IL libro del filosofo francese da leggere, ma un piccolo intrattenimento, una breve pausa, li concede senz'altro con la sua svelta e agile lettura. E qualche piccolo piacere anche, come nella conclusione: "Bisogna ascoltare i poeti e i musicisti, bisogna vivere nel fascino della nostra finitudine, con il vento, il mare, i giochi, le risa, le feste, le danze, ma bisogna anche ascoltare i filosofi e i matematici di tanto in tanto, e tendere il proprio pensiero come un arco per raggiungere l'infinito. Se possediamo nel contempo la gioia del finito e il dominio dell'infinito, credo che possiamo sfiorare la felicità. La felicità è sempre qualche cosa che è finita e infinita insieme". 
Con un'introduzione sulle immagini della violenza contemporanea e sulla metamorfosi del guerriero - che da oplita greco è divenuto operaio della distruzione nel XX secolo -, Maurizio Guerri raccoglie due brevi testi dei fratelli Jünger: Guerra e guerrieri di Friedrich Georg Jünger, pubblicato nel 1930, e il Discorso di Verdun tenuto da Ernst Jünger nel 1979 nella città francese teatro di una delle più grandi carneficine della storia dell'umanità. Sicuramente una interessante lettura.

Avendo molto amato la saga storico-frantascientifica di Eymerich, apprezzando ogni suo capitolo, avevo un po' timore di dedicarmi alla lettura di qualcosa di diverso di Valerio Evangelisti, tanto che per anni mi ero tenuto ben distante dalla produzione di quelli che ritenevo i suoi mattonazzi puramente storici - pur avendoli comunque sempre acquistati tutti. Solo ora mi sono deciso, invece, a leggere One Big Union. E ho fatto decisamente bene. Il talento letterario di Evangelisti ne esce per me confermato e anzi rafforzato. La capacità di intrecciare l'ordito delle vicende storiche delle lotte e rivendicazioni del movimento operaio statunitense - tra sindacalismo e rivoluzione, organizzazione e anarchismo, utopia e violenza - e dell'impegno politico e poliziesco per fermare e stroncare il suo fermento, con la trama delle vicissitudini individuali, private, idiosincratiche del protagonista è straordinaria. E il protagonista, un eroe assolutamente antieroico del suo tempo, è formidabile. Ottima lettura. 

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