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mercoledì 30 aprile 2014

letture di aprile (II)

Di nuovo positiva l'esperienza di lettura di un Valerio Evangelisti distante dal genere e dai temi con cui ho iniziato a conoscerlo, apprezzarlo, acquistare ogni sua pubblicazione. Il sole dell'avvenire, primo volume di una trilogia estesa per un settantennio di storia di lavoro e lotta, è la cronaca dell'Italia, della Romagna e di tanti privati e pubblici individui che, negli anni difficilissimi della fine dell'Ottocento, conoscono - per usare proprio i titoli di alcuni capitoli del romanzo - miserie e vendette, malaria e tensioni politiche, gioie e soprusi, decadenza e schiarite, schiavitù e modernizzazione, sangue e fughe, grandi paure e separazioni, disastri e resistenze, rese e nuovi percorsi, piccole conquiste e castighi preventivi, prigionie e lunghi viaggi. Un'epopea affascinante e semplice, eroica e quotidiana.

Sopra eroi e tombe di Ernesto Sabato non è il libro che mi aspettavo di leggere, non è il libro che avrei voluto leggere adesso. Costituito da tre parti piuttosto eterogenee tra di loro, in realtà, di esse si salva, a mio giudizio, solo la seconda, quel rapporto sui ciechi che è un allucinato e paranoico resoconto delle inquietanti trame di una segreta associazione di non vedenti, operante nella società a tutti i livelli e su scala internazionale, in cui si imbatte per caso e poi per destino il protagonista di questa sezione del romanzo. Mentre il vero 'punto debole' del libro è proprio la prima parte, un'adolescenziale e psico-drammatica storia d'amore con tutti i difetti dell'assolutismo e dell'estremismo del sentimentalismo giovanile. 

Per nulla interessante la lettura di Dolce per sé di Dacia Maraini. Le lettere dell'adulta scrittrice alla sua ex nipotina acquisita sono artificiose, didascaliche, pedantemente didattiche. Testo alquanto noioso, insomma.

La Teoria del drone di Grégoire Chamayou offre più di uno spunto interessante per riflettere sui principi filosofici del diritto di uccidere, ma è un testo mosso più dall'indignazione e dal moralismo che dall'analisi etica e politica, è più giornalismo che filosofia.

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