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sabato 31 gennaio 2015

letture di gennaio (II)


Doppia lettura per Vasco Pratolini. Cosa può "il Bob", dongiovanni di quartiere pur bello quanto un divo del cinema americano, quando Le ragazze si Sanfrediano riscoprono contro di lui la solidarietà e l'orgoglio femminili? Mostruoso e normale, bello e terribile, spietato e innocente, incomprensibile e sconosciuto anche a se stesso, così è Un eroe del nostro tempo.

Acquistato un po' per caso, senza mai averne sentito parlare, il romanzo dello svedese Fredrik Backman su un uomo che si chiamava Ove, L'uomo che metteva in ordine il mondo, o almeno provava a farlo per il suo quartiere, si è rivelata una sorprendente e piacevole esperienza di lettura. Il protagonista è un "vecchio" burbero, scontroso, scorbutico, abitudinario, metodico, insofferente per l'idiozia di una società che ai suoi occhi sembra aver perso e disimparato le nozioni più elementari (riparazioni casalinghe, scelta delle automobili), ma la cui vita viene turbata dall'arrivo di nuovi vicini e di un gatto, incontro/scontro che dimostrerà, infine, come quell'orso abbia un cuore davvero grande.

Nemesi è, attualmente, il miglior thriller della saga del detective Harry Hole, lo straordinario personaggio creato da  Jo Nesbø, da me finora letto: giustizia e vendetta, bilancia e spada, amore e odio, ira e pentimento, arte della guerra ed etica, in un intreccio più complesso di una partita a scacchi, visto il numero dei partecipanti al gioco.

Sempre più immerso nel mondo letterario del thriller, inizio a cimentarmi anche con le classiche storie di azione e spionaggio di Ian Fleming, complice anche il progetto della loro riedizione completa da parte della casa editrice Adelphi, in splendidi volumi neri. Quindi ho iniziato - ottimamente - con Casino Royale, la prima avventura di quel superuomo invitto da donne e sorte che è Bond, James Bond.

Tra saggio di critica letteraria e romanzo, le riflessioni sul creatore della Bovary e sulla propria vita personale del protagonista di Il pappagallo di Flaubert, di Julian Barnes.

La Shoah spiegata ai ragazzi di Francesca R. Recchia Luciani.



martedì 27 gennaio 2015

la shoah spiegata ai ragazzi

Attualmente, esiste un florido e robusto immaginario collettivo intorno alla Shoah, che è stato edificato proprio su questa massa di produzioni culturali che la riguardano, pertanto essa è uscita dall'alveo dell'"inimmaginabile", cui rischiava di essere relegata a causa degli stessi eccessi che la costituiscono, ed è diventata perfettamente "immaginata", il che però non significa compresa. Tanto è vero che in parallelo a questa massa di informazioni è cresciuto il fenomeno del "negazionismo", vale a dire di quanti, riprendendo l'originario auspicio degli assassini nazisti, pretendono di negare l'esistenza stessa della Shoah. Da questo inquinamento occorre difendersi, e occorre difendere anche l'esercizio di memoria che ha al suo centro la Shoah. 
Occorre garantire un futuro alla Shoah, il che è possibile soltanto se ricordare equivale veramente a conoscere.
La Shoah è un segmento incancellabile della storia europea, il suo "cuore di tenebra". Senza continuare a interrogarla e a interrogarci sul suo significato non comprenderemo neppure il senso del nostro appartenere all'Europa e alla sua storia. 
(da Francesca R. Recchia Luciani, La Shoah spiegata ai ragazzi)

lunedì 19 gennaio 2015

letture di gennaio (I)

Il secondo volume della trilogia di Roberto Costantini, Alle radici del male, ci porta dapprima nell'adolescenza del futuro commissario Balistreri, negli anni della sua crescita e prima formazione in Libia, tra sabbia e sangue, precoci violenze che ne segnano - o semplicemente induriscono - il carattere cui rimarrà fedele crescendo. Alle radici del suo demone, del male suo, ma non solo, che torna a infestarlo, ossessionarlo, nella seconda parte del romanzo, anche nei suoi primi passi come commissario nell'Italia degli anni '80. Ottimo, con ancora nodi da sciogliere.

Un ritorno di lettura anche per Michael Connelly. Dopo l'avvincente Il poeta non ho saputo attendere e seguire tutta la saga di Harry Bosch dall'inizio e in ordine cronologico, ma mi sono direttamente gettato sul suo decimo volume, ovvero Il poeta è tornato, troppa era la curiosità. Non all'altezza del precedente, ma non posso dire deluse le mie aspettative, si tratta comunque di un gran bel thriller.

E anche per Trevanian una seconda lettura. Dopo quel capolavoro di Shibumi, il primo romanzo, Assassinio sull'Eiger, in cui il protagonista del successivo libro - Nicholaj Hel - è già in embrione in quel Jonathan Hemlock professore e scalatore di chiara fama internazionale, collezionista d'arte e prestante amante, propenso alle lingue e assassino letale (come il veleno di cui porta il nome, la cicuta) per un'agenzia spionistica statunitense. Alla suspense e al thriller, però, qui Trevanian mescola l'umorismo e la parodia, facendo del suo romanzo un gradevole incrocio tra avventure alla James Bond e sketch alla Agente Smart (protagonista della serie tv anni '60 sceneggiata da Mel Brooks e che è stata una divertente satira del genere spionistico).

Piacevole passatempo tra lo storico e l'antropologico Il piccolo libro dei colori di Michel Pastoureau, tra il filosofico e il letterario l'ancor più breve Il segreto sessuale della chiesa di Slavoj Žižek.

Ottimi il secondo, il terzo e il quarto volume in cui proseguono le avventure cosmiche della "famiglia mista" protagonista di quella Saga le cui storie sono sceneggiate da Brian K. Vaughan e disegnate da Fiona Staples.

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