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venerdì 13 maggio 2016

come nietzsche finì per brandire una katana

La storia di un armamento con cui il mio Nietzsche "riavviato" finisce per brandire una katana ha come evidente modello di riferimento - amiamo il citazionismo - la scena del film di Quentin Tarantino Pulp Fiction in cui Butch, interpretato da Bruce Willis, soppesa diverse possibili armi prima di andare a salvare Marsellus: prima un martello, l'arma filosofica con cui porre domande a quegli idoli che avrebbero voluto rimanere in silenzio costringendoli, invece, a risuonare fragorosamente rivelando il proprio inganno, il proprio vuoto; poi una mazza da baseball, pronta a una poderosa opera di pestaggio che spacchi tutto, che tutto faccia esplodere; una sega elettrica, sfogo e divertimento dell'abietto schizzare di brandelli che sfronda, pota, ringiovanisce; e infine la katana, la spada da samurai, gioiosa serenità di uno sfregiare che non si lascia terminare, di uno sfrontato affrontare e recare affronto.
Katana o pugnale, arco lungo o balestra, .44 magnum o mitragliatrice a canne rotanti, mazza chiodata o alabarda, artigli da mustelide o dito medio alzato: dare uno stile, una forma, alla totalità focalizzata della propria forza.

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