Il percorso di letture e
interpretazioni indagato e raccontato in questo libro inizia con il
demistificare la figura dell’utopista, mostrando come dietro la sua
maschera di disinteressato “miglioratore del mondo” si nascondano
interessate passioni di parte. Il mondo fumettistico (i mutanti della
Marvel, gli X-Men) consente di arricchire la definizione
dell’utopismo. Così come due piccoli classici della letteratura:
Il miglioratore del mondo di Hesse e Sidoine e Médéric
di Zola.
Il libro lega l’oscura e cupa vera
natura dell’utopia alle vicende storiche e alle ideologie politiche
del Novecento. Viene in questo senso indagata la questione se un
pensiero e un progetto utopistico, che si presentano come il frutto
amorevole di un padre affettuoso, possano non rivelarsi piuttosto
quali distorti intenti di un viscido zio, ambigua figura paterna
incarnata tanto dal Grande
Inquisitore di Dostoevskij, quanto da personaggi dei comics
come gli Illuminati e Iron Man.
Quale rottura con il discorso di potere
e autorità finora portato avanti da figure maschili, sono figure
femminili a servire da decostruzione dell’utopia e da costruzione
filosofica e politica della democrazia: dalla dama elfica Galadriel,
della saga fantasy di Tolkien, alla mutante Psylocke, ancora
dal mondo dei fumetti e ancora degli X-Men.
Indice del testo
Introduzione
1. I miglioratori del mondo
2. L’amabile Primavera del Regno dei Felici
3. La mano dell’universo e l’architetto del futuro
4. Distruzione e definitività
5. Padri affettuosi e viscidi zii
6. Miracolo, mistero, autorità
7. Be superior
8. Una regina, bella e terribile
9. Precognizione di colpevolezza e presunzione di innocenza
10. Il seppuku dell’utopia
11. Ragni nel vespasiano e formicai
12. Minaccia e chance della democrazia
13. Nessun regno, nessuna lettera maiuscola
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